Tanner Ernst
Il reverendo Ernst (Ernie) Tanner è nato il 12 maggio 1927 a Winterthur/ZH. Suo padre lavorava per conto della Winterthur Assicurazioni, e si aspettava che anche lui avrebbe presto seguito la stessa strada, ma il ragazzino aveva invece altri progetti. Ormai adolescente si cercò un lavoro per il periodo delle vacanze estive per racimolare un po’ di soldi. Fu così assunto come "garzone d’ufficio" in un hotel di La Chaux-de-Fonds ma non mise mai piede in ufficio in quanto passò l’estate a lavare piatti! Mascherando il suo disappunto per l’inganno, Ernst terminò la scuola e poi più tardi iniziò un apprendistato come cameriere. Successivamente lavorò per diversi rinomati hotel come per esempio il Baur au Lac a Zurigo, il Belvedere a Davos, il Le Montreux Palace di Montreux ed il Schweizerhof a Berna. Nel tempo libero si dilettava nel disegno artistico. Mentre si trovava a Berna prese la decisione di iscriversi alla Kunstgewerbe Schule (scuola d’arte).
Dopo il secondo conflitto mondiale Ernst studiò fine art ad Amsterdam. Nel 1948 emigrò negli Stati Uniti dopo aver attraversato ben 27 volte l’Atlantico a bordo di una nave in qualità di steward. Seguì un nuovo periodo di studi a Philadelphia presso la Art Colony di Woodstock, NY. Gradualmente realizzò tuttavia che l’arte non lo avrebbe veramente soddisfatto nella vita. Decise quindi nuovamente di cambiare lavoro ed iniziò un apprendistato come costruttore meccanico.
Mentre si trovava negli Stati Uniti si avvicinò alla chiesa di Philadelphia per trovare una risposta all’eterna domanda “Qual è il senso della vita?”. In quel periodo, come lui stesso afferma, l’amore di Dio lo toccò al cuore e provò un senso di benessere fino a quel momento sconosciuto. Nemmeno in Svizzera tra i cristiani si respirava quella sensazione e perciò decise di avviarsi verso lo studio della teologia. Nel 1955 venne ordinato Pastore. In seguito fece rientro in Svizzera dove incontrò Hedi, una maestra che lo aiutò durante un campo estivo della gioventù e che nel 1957 divenne sua moglie. All’epoca Ernst svolgeva la propria attività ecclesiastica in cinque chiese nel sud della Germania. Il lavoro di missionario era per lui di grande importanza. Nel 1967 effettuò il suo primo viaggio in Africa. Nei due anni successivi, durante la stagione secca, camminò per le foreste cercando di portare aiuto medico e spirituale alle popolazioni sparse su un territorio molto vasto.
In quel periodo apprese che l’elicottero veniva usato con successo in Vietnam e decise di impiegare anch’egli questo mezzo di trasporto, anche se ovviamente a scopo benefico, per portare soccorso alle popolazioni più bisognose. A Belp/BE ebbe l’occasione di osservare da vicino per la prima volta volare un elicottero. Decise perciò di fare un breve volo di 10 minuti insieme ad Heidi Bühler, che all’epoca era forse l’unica (o comunque una delle pochissime) donne a pilotare un apparecchio ad ala rotante in Svizzera. Quel volo lo convinse e gli permise di scoprire nuovi orizzonti. Ernst decise infatti di seguire dapprima la scuola di pilota d’aeroplano ad Altenrhein/SG, dopodiché nella primavera del 1971 iniziò a Belp la scuola per l’ottenimento della licenza di pilota d’elicottero. Venne istruito da Walter Demuth, allora capo pilota della Heliswiss, sull'apparecchio (Agusta-)Bell 47G-3B-1. Il 5 ottobre 1971 Ernst ottenne la licenza di pilota privato d’elicottero n° 123.
Contemporaneamente acquistò negli Stati Uniti un Bell 47J Ranger dopo aver ipotecato la casa. L’elicottero, immatricolato HB-XDK, fu il primo messo servizio della neo-costituita fondazione Helimission con sede a Trogen/AE.
Quest’ultima ormai da 39 anni aiuta le popolazioni in difficoltà in tutto il Mondo servendosi di vari elicotteri fatturando unicamente il costo del carburante. Molti voli di soccorso o di tipo umanitario sono invece svolti gratuitamente. Grazie a questo veloce mezzo di trasporto i collaboratori di Helimission portano in poco tempo ogni genere di aiuto (materiale, medico, sociale e spirituale) a chi ne ha bisogno, senza distinzione per la loro appartenenza religiosa.
Nel gennaio del 1972, con un’esperienza di volo come PIC di sole 37 ore, Ernst volò fino in Camerun senza realizzare che fu probabilmente tra i primi piloti ad attraversare il deserto del Sahara con un elicottero. Quella prima esperienza, tutt’altro che priva di difficoltà ed incognite, gli confermò tuttavia che la soluzione di spostarsi con l’elicottero era quella giusta. Al lato pratico il Bell 47J Ranger si rivelò tuttavia inadatto, soprattutto a causa del caldo che fiaccava la già scarsa potenza del motore. Per questo motivo, non senza timori vista l'ingente spesa, decise di acquistare un Agusta-Bell 206A Jet Ranger (HB-XCX) usato che poi venne dotato di un serbatoio ausiliario per i lunghi voli in Africa.
Da quel giorno Ernst ha sorvolato il deserto per ben 26 volte accumulando una notevole esperienza. Nella sua licenza di volo sono iscritti vari elicotteri tra i quali oltre ai già citati Bell 47 e 206 troviamo l’MBB BO-105, l’AS. 350 Ecureuil, il Bell 206L-3 Long Ranger e infine il Bell 412. Complessivamente egli ha accumulato un’esperienza di volo su elicotteri di 2'459 ore di volo, ottenendo l’estensione per gli atterraggi in montagna e il volo notturno. L’ultimo volo in qualità di pilota lo ha effettuato nel 2002. Oggigiorno Helimission dispone di nove elicotteri e assiste molte organizzazioni tra le quale si contano la Croce Rossa, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Humedica, Medici senza frontiere, Tear Fund e US Aid. Helimission ha prestato il proprio aiuto alle vittime dello tsunami a Sumatra e in molti altri posti. Oggigiorno è il figlio Simon che conduce con lo stesso spirito del padre l’attività della fondazione. All’età di 83 anni Ernst continua invece a viaggiare, soprattutto in Svizzera ed in Germania, dove mostra i suoi documentari che testimoniano l’attività svolta dalla Helimission. Maggiori informazioni sul sito www.helimission.ch
Nell'estate del 2000 Ernst Tanner è stato insignito del titolo onorifico di dottore dalla facoltà di teologia dell'International University di Kathmandu (Nepal) in segno di riconoscimento per i suoi 45 anni di attività a favore dei bisognosi.
Ernst, scrivendo della sua lunga attività, mi ha ricordato le parole contenute nel Vangelo secondo Marco (9, 23) “Ogni cosa è possibile a chi crede”.
HAB 08/2018